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Adèle Gascuel

Nella Faglia un’umanità che non riesce a trovare armonia con l’ambiente naturale in cui vive



Di Monica Lucignano


In La Faglia, favola post-apocalittica eppur venata di corrosiva comicità, che andrà in scena dal 29 al 30 aprile al Civico 14 di Caserta,si intreccia una strana e intrigante dualità. Infatti i due attori protagonisti,Valerio Malorni e Daniele Amendola, danno vita, con la regia di Simone Amendola, ai personaggi di un’azione scenica che porta la firma della giovane autrice francese Adèle Gascuel per il testo e di Adele Palmeri Borghese per la traduzione italiana. Gascuel, poco più che trentenne, è attrice e regista oltre che autrice. Tra i membri fondatori di Les Compagnons Butineurs, ha conseguito un dottorato in studi teatrali al Conservatoire de Lyon e all’École Normale Supérieure de Lyon. Nel 2011 ha ottenuto il riconoscimento del National Theatre Center per la sua commedia Zayanderud. Ha scritto e diretto Fertilization (2012), poi Feu Jeanne (2015).Ad una proficua e interessante carriera drammaturgica e attoriale, la Gascuel alterna un’attività pedagogica che l’ha vista in cattedra all’Università di Lione 2, al Conservatorio e presso l’ENSATT (uno dei più importanti centri di formazione professionale per lo spettacolo in Francia). Allo stesso modo, spesso in collaborazione con la Comédie de Valence, ha svolto attività pedagogica nelle carceri, nelle residenze per anziani e nei laboratori scolastici.Nel 2019 ha pubblicato in co-traduzione con Catherine Hargreaves una serie di monologhi, Moi, Shakespeare, dell’autore britannico contemporaneo Tim Crouch.

In La faglia la Gascuel porta in scena istanze che sono legate alla sua principale linea poetica e drammaturgica. E cioè quelle di un’umanità che non riesce a trovare armonia con l’ambiente e la natura in cui vive. La pièce è incentrata su due personaggi maschili, impegnati alacremente in un lavoro (in apparenza) squisitamente fisico, colmare una faglia, una ferita che si è aperta nella terra, con il cemento. Sono due antieroiche, messi di fronte ai fatti, sono rosi dal dubbio. Il loro stile di vita era sbagliato?Si poteva stare meglio facendo diversamente? Non sanno darsi risposta, e non possono far altro che continuare a riempire di cemento la faglia. Tappando buchi materiali perché non sono in grado di colmare quelli che si aprono nella loro interiorità. Un testo, dunque, che eludendo ogni retorica mette lo spettatore di fronte a una cruda realtà. La coppia comica, alla quale i due attori danno vita,si fa portatrice di tematiche scottanti relative alla logica di sviluppo basata quasi esclusivamente sullo sfruttamento e il controllo della natura. Ma lo fanno utilizzando una chiave ironica e grande libertà espressiva, senza necessariamente ricorrere a superflue spiegazioni.


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